Costa Concordia, al Daily Mail la confessione della giovane moldava
L’ha baciato. Sarebbe potuto accadere molto di più. Ma poi, la tragedia ha interrotto la favola. Sulle colonne de quotidiano inglese Daily Mail c’è oggi la prima intervista di Domnica Cemortan, la ragazza moldava di 25 anni che la sera del naufragio della Costa Concordia era nella plancia di comando con Francesco Schettino, 52 anni. “Ho baciato il comandante” racconta la giovane. “Probabilmente saremmo andati oltre se la nave non si fosse schiantata”.
Nella sua prima intervista pubblica, una foto con tacco a spillo e vestitino rosa corallo, una seconda con tanto di divisa da comandante, Domnica Cemortan racconta i dettagli della sua relazione con Schettino. E la sua presenza, quella notte, a bordo.
Racconta di un bacio appassionato che faceva pensare a una prossima notte di passione. Che però non ci sarebbe mai stata. Perché alla passione si sarebbe sostituita la tragedia.
Ecco le sue principali dichiarazioni.
“Sì, ammetto che ero molto attratta dal Capitano Schettino e lui era chiaramente interessato a me”
“Una volta mi ha detto che io avevo entrambe le cose: bellezza e cervello. Quale donna non si vuole sentir dire cose di questo tipo…?”
“Quando sono salita a bordo per la crociera il Capitano Schettino è rimasto sorpreso e mi ha detto che in attesa dell’assegnazione della cabina potevo appoggiare il mio bagaglio nella sua cabina”.
“Non abbiamo sentito il rumore della collisione contro gli scogli perché eravamo davanti alla nave e tutto è avvenuto dietro. Ma poi sono arrivate le sirene…”
“Ho visto il capitano coordinare l’evacuazione. Mi ha detto di andare verso le scialuppe di salvataggio. L’ho visto molto tranquillo e fiducioso che tutto sarebbe andato per il meglio”.
“La gente lo ha definito un codardo. Ma non è vero”
“Certo, sono molto dispiaciuta per la morte di così tante persone”.
Con sé, porta un rammarico: quello di trovarsi “nel posto sbagliato al momento sbagliato”.
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TUTTO SULLA TRAGEDIA DELLA COSTA CONCORDIA
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TUTTO SULLA TRAGEDIA DELLA COSTA CONCORDIA
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- Domenica 26 Febbraio 2012
L'infamia è azione, che rende spregevole chi la compie e che, in casi specifici, ha anche lo scopo di disonorare la persona contro cui è rivolta.
Nel Paese dello Stivale, infame è il termine del linguaggio piu' mafioso per contrassegnare una spia, un traditore oltre che maestro di scelleratezze e nefandezze.
Quindi valutando il tutto e parafrasando il sermone del sindaco Chirtoaca durante il concerto di Natale 2011: Italia-Moldavia, nazioni sorelle, accomunate da un unico cordone ombelicale che trascende il mero vincolo storico ma che si spalma su quello culturale e linguistico, possiamo alla fine ritenere che Nicola Baldassare puo' essere visto anche come un vergognoso mafioso. Non penso che questo fosse la tua intenzione, anche perchè da uomo di cultura che mostri di avere, la cultura non va a braccetto con il vituperio e l'offesa personale. Cmq grazie di avermi ricordato il giorno del supplizio di GB!
Alla fine di luglio 1985, 27 anni fa, sotto una cappa infernale di caldo andai in visita congressuale a Sarmacanda in Uzbekistan partendo da Dusanbe in Tadgikistan, sotto gli occhi vigili del KGB. Eravamo nell'era 'Gorbachov'. La visita protocollare prevedeva un tour alle madrase (favolose università arabe) e all'osservatorio astronomico costruito nel 1428 da Ulug Bek, successore del conquistatore Tamerlano, alla guida della città. Pochi sanno che Ulug era anche un eccellente astronomo che compilo' uno dei cataloghi di stelle piu' precisi tra quelli conosciuti.
Mi piace sottolineare che all'interno dell'osservatorio è stato collocato, forse tre secoli dopo, un maestoso dipinto, che raffigura al centro Ulug, e ai suoi lati Copernico, Galilei e Giordano Bruno. La nostra guida, Volodia, un astronomo ma anche un agente del KGB, richiamo' la mia attenzione parlando in inglese. 'Hai visto c'è un tuo antico famigliare'. Rimasi letteralmente basito, al pensiero che il filosofo era quasi del tutto dimenticato dalle nostre parti. 'Ma come è possibile? ' chiesi. 'Voi in Italia gli ingegni li bruciate, qui li rispettiamo: per noi Giordano Bruno è il filosofo dell'Infinito'. Sti ...hazzi. E me ne tornai a Dusanbe vergognadomi come un cane in chiesa e con la testa in fermento.
Anche oggi quando passo la frontiera PMR trovo sempre qualche frontaliero che, riconoscendomi, mi saluta come ' Gheordano Bruno'. E .....credimi non provo alcuna vergogna......molto meglio che 'Talianski, makaroni mafia'