UN COMUNISTA RAZZISTA. IL COLMO DELL'ASSURDITA'
di AURICA DANALACHI
di AURICA DANALACHI
Sono una extra-comunitaria, una dell’est, una che non ha vissuto il comunismo sovietico, ma che ne ha pagato e sta pagando le conseguenze. Immigrata per bisogno, ma soprattutto per rincorrere un sogno. La mia vita in Italia è la vita di tanti altri immigranti, che studiano, che lavorano, che hanno dubbi, incertezze, sogni e desideri. Ne ho sentito parlare dei così detti atti razzisti, atti offensivi della persona e mi sono sempre interrogata: ma che impatto hanno sulla vittima?!
Sfortunatamente, oggi, in una piccola cittadina, non lontana da Roma, il razzismo è capitato pure a me. L'ho sentito sulla propria pelle. ‘’Il razzismo’’ non come concetto, ne come entità astratta, ma come una cosa molto reale. Si tratta di un signore italiano, il cui nome mi è sconosciuto (al momento), comunista estremista dichiarato, di terza età.
È successo così. Stavo al negozio. Sola. Erano le 12:30 quando entrò un signore, il cui viso mi era conosciuto. Veniva raramente per qualche prodotto al negozio. È di Frascati, la titolare (del negozio dove lavoro) lo conosce bene, una volta parlammo di ‘’politica’’ (cosi egli seppe che ero dell’est, e per lo più di centro-destra). E allora, entrando in negozio, il signore mi fece una domanda che mi stupì. Ero io quella innamorata di Berlusconi? Si ricordava, dunque, di quella piccola conversazione. E subito dopo mi disse senza mezzi termini: “E allora perché non vai dal tuo Berlusconi a Villa Certosa insieme alle altre?”
Non mi fece parlare. Iniziò una serie di insulti e parolacce. „Alle prossime elezioni vinceremo noi e vi manderemo al paese vostro se non capite che siamo noi a difendervi i diritti, non la Lega e Berlusconi! Che invece vi vorrebbero impiccatti tutti!”
Così disse il nobile signore. Nella mia calma abituale, diedi qualche risposta per difendermi, non volevo che il mio cliente si accendesse di troppo. Questo però continuava sulla sua strada. Avrei forse dovuto chiamare i carabinieri, ma il cliente sicuramente se ne sarebbe andato prima del loro arrivo. Rimasi così sballordita a sentire quel signore e mi sembrava di assistere ad una scena di un film. A un certo punto lo invitai, come al solito gentilmente, di uscire dal negozio con la scusa che fosse l'ora della chiusura. Ma dovevo chiudere tra 15 minuti! Così se ne andò!..
Mia nonna mi diceva sempre: Non devi avere paura delle persone, ma delle loro menti. È stato forse questo il motivo per cui ho reagito in quel modo. O forse perché mi sono sentita debole in un paese che non è mio? Non saprei darmi risposta. Certo è che mi sono sentita tradita. Tradita da tutto il genere umano. Come si puo essere razzista nel ventunessimo secolo, in un paese civilizzato come Italia? È una follia!
Ma forse il nobile signore italiano non è un razzista? Ma forse è semplicemente un pazzo scatenato? Come si puo essere nello stesso tempo comunisti e razzisti? Questa è un'assurdità! Il comunismo promuove, oltre a tanti orori, il multiculturalismo. Invece il razzismo si afermò con l'avvento del nazismo. Indipendentemente dalla logica (anche se dovrei precisare che nelle follie di logica ce n’è poca), qui spunta un altro elemento importante, ovvero: l’offesa alla dignità della persona non può trovare alcuna giustificazione.
Di imbecilli il mondo ne è pieno, l'Italia ne fa parte perciò come si dice, "tutto il mondo è paese". Cara amica moldava, non si tratta di razzismo e neppure di fanatismo politico, è solo l'intemperanza di una persona incivile, di un uomo che porta le sue insodisfazioni al limite del parossismo. E' evidente che le sue condizioni psitiche nascondono problemi, non sappiamo quali, forse affettivi o forse degenerativi considerando l'età. In questi casi sentirsi offesi è lecito come è giusto respingere con fermezza certi comportamenti, ma è necessario dare la giusta valutazione a simile comportamento. A te come parte lesa, non può interessare del perchè il signore in oggetto ha scatenato su di te l'astio che gli rode nell'anima, ma se tu rifletti un pochino con lucida umanità non potrai fare altro che cercare di immaginare come egli conduce la sua vita. Certamente non serena, non felice e forse solitaria e vuota, e penso proprio l'opposto della tua vita. Dagli il peso che merita e nulla più ne uscirai rafforzata e pronta a perdonare. Auguri e coraggio.
RispondiEliminanon vedo il razzismo... però cari connazionali non cercate di essere vittime ad ogni costo, ma pensate a quanto siano stati gentili e carini ad accoglierci tutti. Viva l'Italia e gli italiani.
RispondiEliminaE' un signore come tanti altri, arrabbiato con il sistema politico.
Anche a me una signora una volta sull'autobus mi ha detto che le moldave, le rumene e le ucraine sono tutte prostitute. Ho fatto finta di non sentire le sue porole, ma non ho mai pensato al razzismo. So che i moldavi si arrabiano facilmente per qualsiasi cosa, per una critica o per una riflessione, ma dovrebbero smetterla di fare gli offesi.
RispondiEliminarazzizmo ho meno,ma a sentire le offese di qualsiasi tipo,non ne piacevole ...comunque dobbiamo avvolte essere piu superiori noi,di alcune persone ignioranti....ciao a tutti
EliminaTani e anonimo, si tratta di RAZZISMO!!! E ci sono vari elementi per individuare ciò. Di noi,stranieri, si parla solo quando combiniamo guai... Ma perchè ci dobbiamo fare offendere? perchè non dobbiamo farci rispettare e diffendere il nostro orgolio?! Perchè siamo stranieri non siamo esseri umani??? L'articolo l'ho scritto non per fare la vittima, ma per cercare di sensiblizzare la gente, per denunciare questi atti!!!
RispondiEliminaCi dobbiamo ARRABBIARE, dobbiamo DENUNCIARE ALLA POLIZIA(come ho fatto io qualche giorno dopo, quando ho scoperto il nome del nobile signore), ci dobbiamo TUTELARE!!!
Aurica Danalachi
brava Aurica ,dobbiamo farci rispettare ,e hai fatto bene a far denunciare il PERSONAGGIO ...
EliminaI comunisti sono razzisti altro che chiacchiere. Basta pensare che fanno le lotte di classe, questo è razzismo allo stato puro altro che, secondo me vivete ancora nel mondo delle favole pensando al comunismo come libertàa e d emancipazione. Questa nefasta ideologia è la cosa piu' aberrante ed abominevole che esista dottrina disumana ed alienante al pari passo del Nazismo
RispondiEliminaCome Italiano ritengo offensivo nei confronti di ogni persona esprimersi in questo modo. Il problema puó essere visto in vario modo, ma è fondamentalmente di tipo EDUCATIVO e di mancanza di RISPETTO. Chi vive sulla propria pelle certe offese, penso che faccia fatica a perdonare. Come Italiano chiedo scusa per tutto il male che i miei concittadini possono fare e consiglio di " spazzolare via la polvere dalle scarpe" e guardare alle belle cose che come popolo Italiano siamo e saremo sempre in grado di fare. Il motto deve essere: una famiglia mondiale sotto un unico Padre. Un saluto a tutti
RispondiEliminaCara Aurica, pure io sono dell'Est ma a differenza tua il comunismo sovietico l'ho vissuto e non ho alcun rimpianto per esso. Anche se non può essere determinante il movente razzista essere di destra o di sinistra. Io sono tendenzialmente democratico (quindi sinistra), ma ammetto che comunismo sovietico per me era paragonabile al nazzismo, ammetto anche che molti sinistroidi italiani sono paragonabili ai leghisti. Ma non è questo il punto. Il fatto sta non nella propria appartenenza politica ma nella personalità. In Italia io cerco di osservare i lati migliori di questo meraviglioso Paese: cultura,letteratura, architettura, prospettive paesaggistiche ecc.- queste cose mi rendono felice e mi aiutano ad abbattere i muri raziali. Il razzismo non è né di destra né di sinistra, il razzismo è degli ottusi.
RispondiEliminasono perfettamente d accordo che il razzismo è degli ottusi, ma caro ucraino l italia è un paese altamente contraddittorio capace di grandi slanci ma anche di grandi miserie
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