Pagine

venerdì 7 ottobre 2011

IL FUTURO POLITICO DELLA MOLDAVIA... MINACCIATO DA BERLUSCONISMO?


AVREMMO MAI UN BERLUSCONI MOLDAVO?

di Victor Druta

Sulle pagine di MicroMega Luca Michelini parla del volume curato da Paul Ginsborg ed Enrica Asquer „Berlusconismo”, edito da Laterza.

Legendo l'articolo, ho pensato al potere politico moldavo, che ha un fortissimo legame con i soldi dei così detti „oligarchi”. In un paese povero come il nostro le grandi ricchezze dei „oligarchi” possono creare – se non hanno già creato – una rete clientelaria che sarà un vero e proprio cancro della nostra debole democrazia. Ecco un pezzo edificante del articolo di MicroMega, da dove è presa pure la vignetta( http://temi.repubblica.it/micromega-online/berlusconi-neoliberista-e-criminale-un-quadro-senza-cornice/ ).

"Berlusconi rappresenta anzitutto una “dittatura proprietaria”, secondo quanto propone P. Flores d’Arcais su “Micromega”, o, weberianamente, è un personaggio che alimenta un “sistema politico” fondato sul “patrimonialismo”[3]. Berlusconi è uomo ricchissimo, dotato della capacità di comperare qualsiasi cosa e soprattutto “uomini” attraverso l’uso di un certo tipo di “dono”[4], dotato di un potere fondato sulla televisione e perciò stesso su un preciso modello culturale, infine maestro nel saper utilizzare ai propri fini antiche consuetudini (clientelari) e antichi meccanismi propri della macchina statale e pubblica (e basti pensare al controllo di fatto esercitato sull’Agcom-Rai).

Berlusconi non è quindi solo “economia”, ma anche “discorso culturale”: ricorre all’ideologia neo-liberista anglo-americana, fa perno su una “celebrazione acritica del mondo dei beni di consumo”, su una offerta televisiva capace di imbarbarire, per egemonia, anche quella pubblica, su un “populismo culturale” deliberatamente vocato alla manipolazione della realtà, sulla esaltazione dell’eroismo imprenditoriale e individuale che del kitsch e del trash si fa vanto per rimarcare la distanza dai vetusti costumi delle classi un tempo dirigenti; non solo Berlusconi ha creato nuove forme di “intellettuali organici”, come V. Sgarbi e G. Ferrara, ma ricorre anche ai più classici canali della produzione culturale, come dimostra la nascita di riviste come “Ideazione”, “Liberal”, “L’Occidentale”. Notevole importanza assume la visione “dei ruoli di genere” e quindi della donna: “il corpo delle donne viene consapevolmente proposto come merce, la cui vendita rischia di apparire l’unica strada valida per la conquista della realizzazione”. Trattandosi di una vera e propria “reazione” alle conquiste realizzate dalle donne fino agli anni settanta, non può sorprendere l’alleanza strategica realizzata da Berlusconi con la Chiesa cattolica, per la precisione con la CEI (Conferenza Episcopale Italiana), essendo il multiforme cattolicesimo sociale di fatto all’opposizione del sistema berlusconiano, come dimostra la questione “immigrazione”.

Questo coacervo mediatico-culturale propone un modello di società nettamente classista, anti-repubblicano e anti-democratico. Antistatalismo, esaltazione della libertà contro la democrazia, accentuazione delle diseguaglianze sociali e di opportunità, decisa scelta a favore del mondo imprenditoriale contro il mondo del lavoro, favoreggiamento dell’illegalità (alias evasione fiscale), clientelismo, xenofobia: ecco alcuni degli ingredienti del modello berlusconiano.”

Che ne pensate, cari connazionali?

1 commento:

  1. Actorul Vasile Butnaru: CAILE DOMNULUI SUNT NECUNOSCUTE ...vasilebutnaru.files.wordpress.com

    RispondiElimina